venerdì 29 maggio 2015

Appello per un voto responsabile

Durante questa campagna elettorale in tanti hanno parlato di legalità, liste pulite e trasparenza, anche quelli che la legalità la calpestano tutti i giorni e che hanno scelto una legalità malleabile.
Con la campagna “Viboocchiaperti” abbiamo voluto abbinare alla parola “legalità” una nuova parola: “responsabilità”.  La prima mafia è quella che si annida nell’indifferenza, nella superficialità, nel quieto vivere, nel vedere il male e girarsi dall’altra parte. Sono quei vuoti di coscienza e responsabilità civile che permettono alle organizzazioni criminali ed al malaffare d’insinuarsi nelle pieghe della vita economica e sociale corrodendola dall’interno.
Il voto è sempre utile, solo il non voto è inutile, ma può essere dannoso quando manca la giusta consapevolezza del valore del voto. Il votare non è soltanto un atto di democrazia, ma anche di responsabilità. Richiede di non essere superficiali, ma realmente consapevoli in piena libertà di coscienza.
La nostra città vive una situazione di gravità senza precedenti, una situazione di emergenze divenute, oramai, la normalità e che rendono difficile individuare una prospettiva per il futuro. Di fronte a tale situazione, e al di fuori di ogni retorica, è necessario un cambio di passo da parte della politica, ma, ancor prima, siamo noi cittadini a doverci assumere la nostra quota di responsabilità nella gestione della Cosa Pubblica, a partire dal voto del 31 maggio, e dopo le elezioni, nel monitorare le attività di Palazzo Luigi Razza.


Impresentabili e voto di scambio: un milione di cittadini chiedono un cambio di passo ai partiti

A pochi giorni dal 31 maggio, data dell’election day per 7 regioni e oltre 1000 comuni, due forti scosse agitano la vita politica.
di Leonardo Ferrante

Il primo terremoto che fa tremare i partiti è “l’affaire impresentabili”: candidati a vario titolo indagati e condannati, il cui elenco sarà pubblicato prima di venerdì dalla Commissione antimafia. È l’ormai nota “lista Bindi”, che racchiude “soggetti che risultano coinvolti in reati di criminalità organizzata, contro la Pubblica amministrazione, di estorsione e usura, di traffico di sostanze stupefacenti, di traffico illecito di rifiuti” e in altre “gravi condotte”, come le definisce il codice di autoregolamentazione della Commissione Antimafia. Tutte queste persone non sarebbero dovute neanche essere inserite nelle liste, e ci si domanda come mai non si sia vigilato abbastanza fin da subito.
Per ora, secondo una prima fuga di notizie, tra gli impresentabili ci sarebbero quattro pugliesi (due candidati con le liste di Schittulli, uno con Emiliano ed un quarto con la Poli Bortone) e alcuni campani.
Il secondo terremoto è un vecchio nemico di Riparte il futuro: il voto di scambio.
I due casi - uno sulle presenti elezioni, l’altro su quelle del 2012 - seminano sconforto nell’elettorato.
L’attualità viene dalla Puglia: la Digos avrebbe scoperto (il tutto è ancora da dimostrare) che alcuni comitati elettorali pugliesi hanno promesso compensi in denaro ai attivisti e rappresentanti di lista, scelti tra giovani disoccupati in difficoltà economiche. L’accordo sarebbe un classico: lavorare nei seggi come contropartita per l’assicurazione di facili voti, con tanto di tariffario. I giovani venivano retribuiti dai 30 ai 50 euro e per aggirare abilmente il rischio di incorrere nel reato i loro compensi figurano come “rimborso spese”.
La gravità del fenomeno e il pesante rischio di un reale condizionamento del voto in Puglia ha persino richiesto l’intervento delle autorità tramite una squadra speciale della Digos pronta a vigilare e intervenire in caso di irregolarità durante la giornata di domenica. Scene da Paese in guerra, dove sono i caschi bianchi dell’Onu quelli che garantiscono libere elezioni.
Il caso “storico” di voto di scambio viene invece dalla Sicilia: spunta oggi un’inchiesta, nata da un’indagine di mafia coordinata dal procuratore Vittorio Teresi, su una fitta compravendita avvenuta durante le elezioni regionali siciliane dell’ottobre 2012 per il rinnovo dell’Assemblea Regionale e quelle comunali di Palermo del maggio 2012.
Cinque le persone indagate dalla Guardia di finanza: due consiglieri dell’Assemblea regionale, di cui uno è l’attuale presidente della Commissione Bilancio dell’Assemblea, un ex deputato regionale, un consigliere comunale che non risultò alla fine eletto, e, quello che è persino peggio, anche un finanziere, per il quale l’accusa sarebbe di corruzione per aver fatto favori a uno dei consiglieri indagati.
In cambio di voti, i candidati promettevano agli elettori posti di lavoro in centri e corsi finanziati con fondi europei, ma spesso la moneta di scambio consisteva anche in pochi euro.
La campagna Riparte il futuro, che fin dalle elezioni nazionali del 2013 chiede un cambio di passo ai partiti, anche questa volta ha presentato la sua proposta alle regioni e comuni al voto (www.riparteilfuturo.it/elezioni-2015), chiedendo fin da subito la trasparenza delle candidature e una promessa d’impegno ai futuri eletti sulla lotta a corruzione e mafie.
 Oggi, un milione di persone non sono più disposte a tollerare una classe politica che si allontana dai valori di disciplina e onore richiesti dalla costituzione: firmare Riparte il futuro significa non voler più cooperare con chi si macchia di comportamenti opachi e corruttivi.
È ora che i partiti aprano le orecchie e ascoltino questa voce, che è desiderio di una politica limpida e autentica, non certo anti-politica. Siamo infatti più che pronti a lavorare assieme a coloro che aderiscono alle nostre proposte e si presentano fin dalla fase elettorale in trasparenza, ma non tolleriamo più timidezze, mezzi dissensi e frasi di circostanza.

mercoledì 27 maggio 2015

Personaggi compromessi poteri forti e ras di partito premono sul voto

dalla Gazzetta del Sud – Martedì 26 Maggio 2015-05-27
di Nicola Lopreiato

L’elenco è piuttosto lungo. I candidati al prossimo consiglio comunale sono 460. Sono “distribuiti” in 15 liste a supporto di cinque candidati a sindaco. I posti da occupare nell’assemblea di palazzo “Luigi Razza” però sono solo 32. Tutti gli altri resteranno fuori e quando questa campagna elettorale sarà finita ed i megafoni si saranno spenti allora molti torneranno alle loro abitudini quotidiane: gli impiegati faranno gli impiegati, gli operai gli operai, i liberi professionisti torneranno alle loro attività, idem medici e avvocati e nullafacenti, che avevano sperato di cogliere l’occasione della vita, continueranno ad aspettare qualche altra occasione.
Molto probabilmente pochi, forse nessuno, a giudicare dal dibattito che si è sviluppato fino ad oggi nel corso di questa campagna elettorale, s’è posto più di tanto il grave momento che la città sta attraversando e che non riguarda solo le risposte che i cittadini aspettano per quanto concerne la risoluzione dei problemi, bensì anche quello che investe la questione morale.
L’elenco degli impresentabili all’interno delle formazioni civiche è piuttosto lungo e coinvolge molte delle liste in campo. Ci sono indagati, candidati sotto processo, candidati massoni e aspiranti consiglieri espressione di famiglie imparentate con esponenti della criminalità organizzata. Si aggirano per la città, ormai ridotta ad una pattumiera, personaggi che possono organizzare e condizionare il voto a loro piacimento. Si muovono poteri forti che esercitano tutto il loro potenziale per favorire compari e fedelissimi. Gongola la borghesia mafiosa, sempre invisibile, ma che si gode lo spettacolo in maniera piuttosto interessata. Dietro le quinte il traffico è piuttosto intasato: ci sono i faccendieri ed i ras dei partiti, quelli che al destino della città hanno anteposto i loro interessi e non aspettano altro che poter brindare.

martedì 26 maggio 2015

Cittadini/e responsabili e non ad intermittenza

<<In vista delle prossime elezioni amministrative che si terranno nella nostra città il 31 di maggio abbiamo deciso di scendere in campo presentando la nostra lista. Non si tratta di una lista di nomi, aspiranti consiglieri o sindaci, bensì una lista di sei punti concreti ritenuti prioritari nel contrasto alla ‘ndrangheta ed alla corruzione e nel contempo indicare una linea guida per la lotta alla povertà, terreno fertile, soprattutto nel nostro territorio, per il proliferare dei fenomeni criminali e mafiosi. Con la campagna “Vibocchiaperti” abbiamo deciso di aprire gli occhi, ed in tal senso abbiamo invitato tutti i cittadini vibonesi a farlo, per vederci chiaro ed assumerci la nostra quota di responsabilità rispetto alla gestione della cosa pubblica. Siamo convinti che parlando di legalità e trasparenza non basta esporre fuori dal palazzo comunale targhe con la scritta “Qui la ‘Ndrangheta non entra”. O durante i comizi in campagna elettorale gridare slogan “Non vogliamo i voti dai mafiosi”. Possono rappresentare delle prese di posizione forti solo se ad esse seguono fatti concreti . E per tale motivo che noi abbiamo proposto ai candidati a sindaco sei impegni concreti per il contrasto alla ‘ndrangheta e la corruzione da sottoscrivere in campagna elettorale e da realizzare da parte della nuova amministrazione. Gli impegni che abbiamo proposto sono:
1.    candidature e alleanze trasparenti;
2.    screening personale di ogni candidato, con l’invio del curriculum vitae e trasparenza della propria situazione reddituale-patrimoniale-finanziaria;
3.    promozione della memoria ed impegno per le vittime innocenti della ‘ndrangheta e i loro familiari;
4.    contrasto al racket delle estorsioni, all’usura, al gioco d’azzardo incontrollato e premialità agli imprenditori che denunciano;
5.    adozione della delibera “trasparenza a costo zero” e attuazione in ogni suo punto;
6.    attuazione di concrete misure di contrasto al dilagare della povertà.
Queste proposte sono state sottoscritte e condivise secondo i tempi e le modalità previste dalla campagna stessa dai seguenti candidati a sindaco: Bevilacqua Francesco, Costa Elio, D’Agostino Antonio, Lo Schiavo Antonio. Che ringraziamo per la sensibilità e la disponibilità dimostrata. Ma tale adesione non deve essere interpretata come un certificato di qualità, un distintivo o un’etichetta da utilizzare a secondo dei casi ma al contrario risulta essere il presupposto fondamentale e necessario per un confronto chiaro e aperto su misure ulteriori e politiche ancora più avanzate di contrasto al fenomeno criminale e corruttivo. Con la pubblica dichiarazione di impegno e l’accettazione integrale delle proposte, i candidati a sindaco hanno accettato di inserire tali impegni nel loro programma elettorale. Per tale motivo  dobbiamo sentirci tutti responsabili nel verificare e monitorare l’attuazione degli impegni assunti da parte della futura Amministrazione.
 Il termine per l’adesione alla campagna è stato quello del 2 maggio, termine ultimo per la presentazione delle liste elettorali. L’indicazione di tale termine è collegato all’impegno assunto dai candidati a sindaco di soddisfare tutti i requisiti previsti dal “Codice di Autoregolamentazione sulla formazione delle liste”, stilato dalla commissione parlamentare antimafia. Tale codice prevede l’impegno per le formazioni politiche e le liste civiche  a non inserire nelle liste candidati con condanne, o procedimenti giudiziari in corso, per mafia, corruzione e per reati  di particolare rilevanza sociale, vista la funzione pubblica da esercitare.
L’inchiesta giornalistica, pubblicata dalla Gazzetta del Sud, ha evidenziato la presenza in alcune liste di candidati indagati per reati, che seppure non direttamente collegate ad inchieste per mafia o corruzione, hanno, comunque, una loro rilevanza, anche, in vista dello svolgimento di una funzione pubblica. Un ‘indagine aperta non è una condanna, ma la nostra è un’iniziativa della società civile che, in nome della trasparenza e della responsabilità politica, promuove i più alti valori, i quali richiedono rappresentanti di sicura e specchiata moralità. Per tale motivo vogliamo un consiglio comunale ed una giunta di indubbia trasparenza impermeabile a fenomeni opachi. E pertanto chiediamo al futuro sindaco di estromettere condannati e indagati dai ruoli pubblici. Per prevenire questa possibilità, abbiamo chiesto con umiltà ed altrettanta forza un passo indietro agli indagati ed ai condannati ed un allontanamento dalle liste di quei candidati che hanno rapporti diretti o indiretti con la ‘ndrangheta ed il malaffare per evitare il pericolo di contaminazioni e collusioni con la politica e la futura amministrazione.
Siamo convinti che la vera forza delle organizzazioni mafiose sta nelle relazioni con la politica. L‘ndrangheta è forte perché ha intrecci con la politica. Alcune volte queste relazioni hanno caratteristiche penalmente rilevanti, altre volte no. Facciamo riferimento a quella cosiddetta “zona grigia” e a quei collegamenti, appunto, diretti ed indiretti che realmente possono essere determinanti per la vittoria elettorale ma che rischiano concretamente di inquinare il voto e far perdere di credibilità le istituzioni locali.
Il senso di questa campagna è quello rendere un servizio di trasparenza ed informazione al fine di sostenere un voto consapevole e libero da ogni forma di condizionamento.
Non dobbiamo essere cittadini ad intermittenza ma  dobbiamo sconfiggere una malattia mortale quella della rassegnazione e della delega avendo il coraggio di avere coraggio ed assumendoci nel concreto la nostra quota di responsabilità a partire dal voto del 31 maggio.>>

domenica 24 maggio 2015

Candidato Costa oggetto di accertamenti da parte della procura di Monza

Apprendiamo dalla stampa della comunicazione del candidato Costa di essere oggetto di accertamenti da parte della procura di Monza.

Dal quotidiano on-line "21Righe" - Venerdì, 22 maggio 2015
di Giuseppe Mazzeo

Per meglio comprendere i contorni della vicenda abbiamo interpellato il diretto interessato. La situazione è stata esposta a 21Righe da Elio Costa in maniera assolutamente serena. Preliminarmente il candidato a sindaco ha precisato di «non essere destinatario di alcun provvedimento giudiziario»; ma ha spiegato di essere invece «oggetto di accertamenti da parte della Procura di Monza». Gli accertamenti sono dovuti ad alcune sue conversazioni con il titolare della suddetta società: «Questo signore - ci ha spiegato Costa -, che io non sapevo essere sottoposto a controllo, mi ha prospettato un progetto per il reinserimento lavorativo dei detenuti. In particolare, in quel frangente si occupava dei detenuti del carcere di Bollate. Devo dire che questo progetto mi aveva talmente entusiasmato che se avessi potuto lo avrei proposto anche in altri posti. E dunque, le conversazioni intercettate riportano telefonate in cui si parlava proprio dell’opportunità di estendere questo progetto a quante più persone possibile. Ne condividevo lo spirito e lo farei tuttora. Ma vorrei tranquillizzare quanti pensano che questa vicenda possa avere conseguenze: non c’è assolutamente nulla di rilevante, tant’è che sono stato io stesso a renderla pubblica questa sera ai miei candidati».
Insomma, nessun provvedimento giudiziario, ha spiegato Costa, gli è stato notificato. Permangono però degli accertamenti da parte dell’ufficio inquirente a suo carico in merito a quelle telefonate. L’ex giudice non è affatto turbato: «Sono assolutamente sereno, conscio del fatto che non c’è nulla di rilevante in tutta questa vicenda». Ma c’è da scommettere che la questione, se di giudiziario non ha quasi nulla, di politico avrà tanto...

Dall'edizione on-line del "Corriere della Calabria" - Domenica, 24 maggio 2015
red. corcal

Il reato ipotizzato sarebbe quello di corruzione in atti giudiziari, l'indagine è condotta dai pubblici ministeri della Procura di Monza al centro della stessa un imprenditore accusato di bancarotta fraudolenta le cui conversazioni telefoniche chiamano in causa Elio Costa, ex procuratore capo a Crotone e Palmi, fino al dicembre scorso sostituto procuratore generale presso la Corte d'Appello di Roma. Lasciata la magistratura per collocarsi in pensione, Elio Costa oggi è candidato per il centrodestra a sindaco di Vibo Valentia, incarico che ricoprì anche alcuni lustri addietro. Nei giorni scorsi l'inchiesta ha registrato la notifica a Elio Costa di un nuovo avviso di garanzia con la richiesta di proroga delle indagini preliminari. Dell'inchiesta di Monza assicura di non aver nulla da temere: un equivoco che si chiarirà presto. Teme però che la vicenda possa essere strumentalizzata in chiave politica.
Due gli episodi oggetto degli accertamenti giudiziari nei quali viene indagato Elio Costa che si avvale della difesa dell'avvocato Massimo Dinoia del foro di Milano (in passato è stato l'avvocato di un altro ex magistrato famoso, Antonio Di Pietro). Il primo, molto marginale, riguarda il parere favorevole espresso da Elio Costa perché venisse scarcerato ed affidato ai servizi sociali Totò Cuffaro, ancora in carcere dopo la condanna per favoreggiamento personale aggravato dall'articolo sette. La richiesta di scarcerare Cuffaro venne però respinta dal Tribunale di sorveglianza anche se va aggiunto che nel successivo appello in Cassazione, respinto anch'esso, le stesse considerazioni e lo stesso parere favorevole espresso da Elio Costa venne ribadito dal Pg presso la Suprema corte.
La vicenda di Monza, invece è legata ai rapporti intercorsi tra l'ex magistrato e l'imprenditore brianzolo Augusto Appezzato. Si ipotizza che in cambio di alcuni venefici personali Elio Costa avrebbe appoggiato iniziative dell'imprenditore che intendeva avviare rapporti di lavoro con l'amministrazione penitenziaria.
«Ho conosciuto Appezzato – conferma Elio Costa –  dove mi fu presentato da un collega del Tar. Gestiva un progetto di reinserimento lavorativo di 200 detenuti. Si tratta di un progetto legato all'informatica che stava dando ottimi frutti. Mi sarebbe piaciuto poter estendere questa esperienza ad altri istituti penitenziari e, per questo, ho accolto di buon grado la proposta di creare un contatto con il sottosegretario alla Giustizia. Cosa che poi è realmente avvenuta. Ci siamo qualche volta anche sentiti per telefono e per questo, essendo Appezzato sottoposto a delle intercettazioni, il mio nome è finito all'attenzione dei colleghi di Monza che hanno disposto degli accertamenti che mi riguardano. L'ultima volta ho sentito Appezzato a Pasqua quando, via sms, gli ho inviato gli auguri. Delle sue vicende giudiziarie non so ovviamente nulla».

In relazione alla sua adesione alla campagna "Viboocchiaperti", il candidato Elio Costa, qualora lo ritenesse necessario, a motivo di trasparenza ed ai fini di una corretta informazione, può integrare o rettificare la sua Dichiarazione di Impegno.

Il Comitato di Garanzia per la campagna "Viboocchiaperti"




Comunicato stampa: "Viboocchiaperti" su confronto tra i candidati a sindaco

Dopo aver verificato il rispetto dei punti della dichiarazione di impegno si è tenuto il confronto tra gli aspiranti sindaco aderenti alla campagna.
La pubblica dichiarazione di impegno e l’accettazione integrale delle proposte hanno rappresentato il presupposto fondamentale e necessario per intraprendere un percorso finalizzato all’individuazione di misure ulteriori e politiche ancora più avanzate di contrasto ai fenomeni mafiosi e corruttivi.
L’iniziativa ha rappresentato un importante momento di confronto sui temi relativi alla responsabilità politica e morale, all’etica pubblica, alla trasparenza e quelli sul contrasto alla ‘ndrangheta, alla corruzione ed alla lotta alla povertà. La campagna “Viboochiaperti” ed il confronto con i candidati a sindaco aderenti, hanno di fatto  contribuito a mettere al centro del dibattito elettorale quelle tematiche prioritarie alla legalità ed al buon governo della città, che altrimenti sarebbero stati affrontati in maniera superficiale con slogan da comizio elettorale. Gli impegni proposti dalla campagna e sottoscritti dai candidati rappresentano dei punti concreti che, se attuati, realmente possono segnare un cambio di passo forte e senza compromessi che tutti i vibonesi si auspicano.
 Nell’ambito del confronto, i candidati a sindaco, nel rispondere alle domande attinenti agli impegni sottoscritti, hanno avuto la possibilità di spiegare ulteriormente le ragioni della propria adesione. Alcune delle domande poste sono state scelte tra quelle inviate nell’apposita area creata all’interno del blog, garantendo, in tal modo, la massima partecipazione a tutti i cittadini interessati all’evento. Per gli elettori incuriositi ed attenti il dibattito ha rappresentato un’occasione ulteriore per valutare ancora meglio gli aspiranti candidati sindaco. Infatti, come è stato più volte ribadito il senso della campagna “Viboocchiaperti” è quello di rendere un servizio di trasparenza ed informazione al fine di sostenere un voto consapevole e libero da ogni forma di condizionamento. 
Dalle parole bisogna passare ai fatti concreti, dopo il voto del 31 maggio la campagna prevede, con l’imprescindibile e fondamentale contributo della cittadinanza,  il costante monitoraggio dell'effettiva attuazione, da parte dell'Amministrazione e del Consiglio comunale eletto, delle misure inserite nella dichiarazione di impegno. Il comitato di Garanzia per la campagna “Viboocchiaperti”, in ogni caso, attiverà tutte le iniziative necessarie a giungere a detta completa attuazione, ivi compresa la pubblica denuncia dell'inadempimento degli impegni elettorali.

Il Comitato di Garanzia per la Campagna “Viboocchiaperi”                                                         Vibo Valentia, 23/05/15

venerdì 22 maggio 2015

Le domande ai candidati

Di seguito le domande poste ai candidati in occasione del confronto pubblico:
  1. Quali sono i motivi che vi hanno spinto ad aderire alla campagna “Viboocchiaperti?
  2. Rispetto alla formazione delle liste, vi chiediamo se avete ben chiara la situazione personale di ogni candidato del Vs schieramento e se non temete che voti e interessi poco chiari, possano – in qualche misura – giovare per Vs eventuale vittoria elettorale. 
  3. La Carta di Avviso Pubblico, che avete sottoscritto con l’adesione alla campagna, prevede che l’amministratore deve esercitare la funzione pubblica che gli è stata affidata con diligenza, lealtà, integrità, trasparenza, correttezza, obiettività e imparzialità e si impegna a esercitare il suo mandato evitando situazioni e comportamenti che possano nuocere agli interessi o all’immagine dell’Amministrazione. Ritenete che nello svolgimento della vostra attività all’interno di Palazzo Luigi Razza, possano esserci degli ostacoli al soddisfacimento di tali requisiti? Ed in tal caso, quali misure pensate di adottare per prevenire e rimuovere tali ostacoli?
  4. Qualora dovesse esserLe notificato un avviso di garanzia in materia di reati contro la pubblica amministrazione (peculato, abuso di ufficio, etc.) o reati contro l’ordine pubblico (associazione di stampo mafioso), si dimetterebbe subito? Come si comporterebbe con un assessore della Sua giunta o un consigliere di maggioranza colpito da medesimo provvedimento?
  5. Realizzerete la rotazione del personale dirigenziale e del personale con funzioni di responsabilità operante nelle aree a più elevato rischio di corruzione (ad esempio lavori pubblici)?
  6. Adotterete il “Protocollo di legalità” per tutte le imprese che operano nel settore degli appalti, condiviso con istituzioni, organizzazioni di categoria, associazioni sindacali, per governare - attraverso percorsi virtuosi e trasparenti - in leale concorrenza e rispetto delle regole a beneficio di tutti?
  7. Il punto 10 della Carta di Avviso Pubblico, che avete sottoscritto con l’adesione alla campagna, prevede che: L’amministratore deve rendere pubblica la propria appartenenza ad associazioni e organizzazioni, anche quelle di carattere riservato. Non deve esercitare pressioni né ndurre dipendenti pubblici o soggetti privati che hanno rapporti con l’amministrazione ad aderire ad associazioni od organizzazioni promettendo vantaggi o prospettando svantaggi. A vostro avviso l’adesione eventuale a particolari associazioni e organizzazioni possono condizionare lo svolgimento della funzione pubblica per la realizzazione di interessi particolari  a scapito del perseguimento del bene comune? 
  8. Libera è un’associazione di associazioni che nello svolgimento delle sue attività  considera fondamentale il confronto aperto e trasparente con le istituzioni a vario livello nazionale, regionale e locale a tal fine promuove i valori della cittadinanza attiva e della partecipazione popolare. Lo statuto del comune di Vibo Valentia prevede l’istituzione della Civica Consulta come mezzo di coordinamento fra Comune, Associazioni varie, Ordini Professionali, Organizzazioni Sindacali, Camera di commercio Industria Artigianato e Agricoltura e altre Istituzioni presenti nel territorio. Lo reputate uno strumento utile da utilizzare? Al fine di promuovere la partecipazione popolare, quali sono gli altri ed eventuali strumenti che adotterete?

...E quelle non poste (alle quali i candidati possono liberamente rispondere all'indirizzo viboocchiaperti@gmail.com. Sarà cura del comitato di garanzia provvedere ad inserire le eventuali risposte sul blog):
  1. Il comune sotto la vostra amministrazione intenderà costituirsi parte civile nei processi per mafia? Che posizione avrete con riferimento invece ad altri processi non apertamente di mafia ma aventi ad oggetto ad es la realizzazione di opere pubbliche?
  2. Sempre in tema di azioni giudiziarie , ed alla luce dei recenti sviluppi critici ( ad es rifiuti acqua ecc) pensate sia doveroso agire per accertare le responsabilità amministrative prima ancora che politiche di tali circostanze? E se si intenderete proporre azioni alle corte dei conti per il passato? E per il presente dinanzi al perdurare di disservizi ( ad es rifiuti) vi limiterete a fare indirizzo politico a mete diffide o contestazioni giornali oppure per assicurare il prevalere delle legalità agirete, magari in maniera condivisa con cittadinanza e associazioni, per contestare in concreto il disservizio adoperandoci per trovare soluzioni alternative e doverose per il principio di precauzione?
  3. In tali azioni evidentemente finalizzate a responsabilizzare gli autori di inadempimenti omissioni e/ o gestioni poco efficienti e trasparenti vorrete prediligere un approccio trasparente e partecipato coinvolgendo la cittadinanza sia come singoli che associazioni ? 
  4. Favorirete l accesso civico e l accesso ambiebtale specie con riferimento alle istanze provenienti dalle associazioni ? 
  5. Siete disposti ad aprire un tavolo (anche non solo) tecnico permanente per condividere con la cittadinanza le problematiche principali che riguardano aspetti quale il lavoro, la tutela dello stesso , i servizi essenziali ? In che modo pensate di farlo ? E con riguardo ai giovani avete contezza di quale siano le risorse comunali per promuovere l'inclusione sociale ? Ritenete di poter ricorrere a bandi nazionali e comunitari? Se si come pensate di realizzare una progettazione valida e tale da poter competere a livello nazionale ad es per il servizio civile con grandi compagini quali ad es Caritas e cesc?
  6. Vi siete impegnati ad assumere iniziative per il contrasto alla povertà, cosa avete in mente al riguardo?

mercoledì 20 maggio 2015

Comunicato stampa. Campagna “Viboocchiaperti”: confronto tra i candidati aderenti.

Giovedì 21 maggio alle ore 17,30 si terrà, presso il Sistema Bibliotecario Vibonese, il confronto pubblico tra i candidati a sindaco che hanno aderito alla campagna “Viboocchiaperti”: Bevilacqua Francesco, Costa Elio, D’Agostino Antonio, Lo Schiavo Antonio.

In vista dell’iniziativa, tutti i cittadini interessati a porre domande sui temi della legalità, della trasparenza, del contrasto alla povertà, alla corruzione ed al malaffare possono farlo utilizzando l’apposito spazio aperto creato all’interno del sito http://viboocchiaperti.blogspot.it/

Il Comitato di Garanzia per la Campagna “Viboocchiaperti”                              Vibo Valentia, 19/05/15

domenica 17 maggio 2015

Confronto pubblico tra i candidati a sindaco: modalità di svolgimento

 Di seguito le modalità di svolgimento del confronto pubblico tra i candidati a sindaco che hanno aderito alla campagna viboocchiaperti:

In questi giorni il comitato di garanzia "Viboocchiaperti" sta provvedendo a stilare un elenco di domande da sottoporre ai candidati a sindaco, ed ampliando il novero delle stesse con domande pervenute dai cittadini nell'apposito spazio aperto del blog.

1.  Ogni candidato sarà chiamato ad esprimersi su un totale di otto domande, quattro delle quali prodotte e condivise direttamente dal comitato di garanzia. Sarà cura del comitato selezionare ulteriori quattro quesiti preventivamente individuati tra le domande pervenute nell'apposita area del blog.
 2. Ogni candidato avrà a disposizione un totale di due minuti per esprimersi e non sarà concesso alcun altro margine di intervento o dibattito tra candidati.
3.   Il tempo verrà scandito da un apposito count-down.
4.  Alla prima domanda posta i candidati risponderanno in ordine alfabetico; alla successiva domanda il primo candidato chiamato a rispondere sarà il secondo in ordine alfabetico, e così via fino all'esaurimento di tutte le domande.
5.  Al pubblico sarà chiesto di non intervenire con domande dirette ai candidati. Al fine di garantire la più ampia partecipazione il comitato di garanzia ha, infatti, preventivamente predisposto l'apposito spazio sul blog, unico canale d'accesso all'iniziativa.

Il comitato di garanzia "Viboocchiaperti".

venerdì 15 maggio 2015

CODICE DI AUTOREGOLAMENTAZIONE DELLE CANDIDATURE

Di seguito i punti previsti dal Codice di Autoregolamentazione delle Candidature, al quale i candidati a sindaco hanno aderito sottoscrivendo la campagna "Viboocchiaperti":

Articolo 1.
1. I partiti, le formazioni politiche e le liste civiche che aderiscono alle previsioni del presente codice, si impegnano a non presentare e nemmeno a sostenere, sia indirettamente sia attraverso il collegamento ad altre liste, candidati alle elezioni regionali, dei consigli provinciali, comunali e circoscrizionali coloro nei cui confronti, alla data di pubblicazione della convocazione dei comizi elettorali, sia stato emesso decreto che dispone il giudizio, ovvero sia stata emessa misura cautelare personale non revocata ne ́ annullata, ovvero che si trovino in stato di latitanza o di esecuzione di pene detentive, ovvero che siano stati condannati con sentenza anche non definitiva, allorquando le predette condizioni siano relative a uno dei seguenti delitti:
- delitti di cui all’articolo 51, comma 3-bis, del codice di procedura penale;
- estorsione (articolo 629 del codice penale), usura (articolo 644 del codice penale);
- riciclaggio e impiego di danaro di provenienza illecita (articolo 648-bis e articolo 648-ter del codice penale);
- trasferimento fraudolento di valori (articolo 12-quinquies della legge 7 agosto 1992, n. 356);
- omessa comunicazione delle variazioni patrimoniali da parte delle persone sottoposte ad una misura di prevenzione disposta ai sensi della legge 31 maggio 1965, n. 575, nonche ́ da parte dei condannati con sentenza definitiva per il delitto previsto dall’articolo 416-bis del codice penale(articolo 31 della legge 13 settembre 1982, n. 646);
- attivita` organizzate per il traffico illecito di rifiuti (articolo 260 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152).
- nonche ́ delitti le cui caratteristiche o modalita` di commissione rientrino nelle pratiche comuni alle attivita` a carattere mafioso previste dall’articolo 7 della legge n. 203 del 1991.
2. I partiti, le formazioni politiche e le liste civiche che aderiscono alle previsioni del presente codice, si impegnano, altresı`, a non presentare come candidati alle elezioni di cui al comma 1 coloro nei cui confronti, alla data di pubblicazione della convocazione dei comizi elettorali, una delle seguenti condizioni:
- sia stata disposta l’applicazione di misure di prevenzione personali o patrimoniali, ancorche ́ non definitive, ai sensi della legge 31 maggio 1965, n. 575;
- siano stati imposti divieti, sospensioni e decadenze ai sensi della legge 27 dicembre 1956, n. 1423, ovvero della legge 31 maggio 1965, n. 575;
- siano stati rimossi, sospesi o dichiarati decaduti ai sensi dell’articolo 142 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.

Articolo 2.
1. I Presidenti delle Regioni, i Sindaci e i Presidenti delle Province si impegneranno a uniformarsi, con riferimento alle nomine di competenza, a quanto previsto dall’articolo 1.

Articolo 3.
1. I partiti, le formazioni politiche e le liste civiche che intendono presentare, come candidati alle elezioni di cui al comma 1 dell’articolo 1, cittadini che si trovino nelle condizioni previste dal medesimo articolo 1 devono rendere pubbliche le motivazioni della scelta di discostarsi dagli impegni assunti con l’adesione al presente codice di autoregolamentazione.

mercoledì 13 maggio 2015

Comunicato stampa: Candidati indagati

A seguito di quanto riportato dalla stampa, in merito alla presenza nelle liste di candidati indagati, non possiamo che esprimere preoccupazione per quanto emerso dalle cronache.
L’inchiesta giornalistica, pubblicata dalla Gazzetta del Sud, coglie in pieno il senso della campagna “Viboocchiaperti” quello di rendere un servizio di trasparenza ed informazione al fine di sostenere il voto consapevole e libero da ogni forma di condizionamento.
È importante per noi ricordare che l’adesione alla campagna "Viboocchiaperti" non significa solamente adempiere alle nostre richieste, quanto porsi in linea con i più alti principi della politica e marcare una posizione netta e chiara contro fenomeni illegali e opacità.
Questi stessi principi ci spingono a informare che, a seguito delle elezioni, considereremmo nulla l'adesione del sindaco, chiunque sia, che non estrometterà condannati e indagati dai ruoli pubblici. Vogliamo un consiglio e una giunta di indubbia trasparenza e impermeabile a fenomeni opachi.
Sappiamo bene che un'indagine aperta non è una condanna, ma la nostra è un'iniziativa della società civile che, in nome della trasparenza e della responsabilità politica, promuove i più alti valori, i quali richiedono rappresentanti di indubbia e specchiata moralità.
Chi ha liberamente aderito lo sa bene e altrettanto liberamente faremo le nostre valutazioni in base alla regole stabilite nella campagna.

Vogliamo che a Vibo si segni un cambio di passo forte e senza compromessi.

Crediamo quindi sia più opportuno prevenire questa possibilità, chiedendo con forza un passo indietro degli indagati e dei condannati ed un allontanamento dalle liste di quei candidati che hanno rapporti diretti ed indiretti con la ‘ndrangheta ed il malaffare per evitare il pericolo di contaminazioni e collusioni con la politica e la futura amministrazione. Tutto ciò si rende necessario  affinché non si pongano dubbi alcuni sulla volontà di cambiamento che l'adesione a “Viboocchiaperti” sottende da parte dei candidati a sindaco.

Il Comitato di Garanzia per la Campagna “Viboocchiaperi”                                                              Vibo Valentia, 13/05/15

martedì 12 maggio 2015

Quei rapporti diretti o indiretti con ambienti ritenuti sospetti

Dalla Gazzetta del Sud - Martedì 12 Maggio 2015

Sotto i riflettori le coalizioni interessate alle prossime elezioni amministrative.
Molte le formazioni in campo che presentano personaggi discussi.
Inchieste giudiziarie passate e presenti chiamano in causa candidati sparsi nei vari schieramenti.
di Giuseppe Baglivo


Figurano nelle liste pure candidati in rapporti diretti o indiretti con la ‘ndrangheta e gli ambienti del narcotraffico. Sebbene la responsabilità penale sia personale, un mancato “allontanamento” del politico da alcuni contesti familiari, oltre ad un voto inquinato, determina quello “svilimento delle istituzioni e perdita di credibilità degli enti locali” alla base spesso del loro commissariamento per mafia. Così, se l’inchiesta “Rima” contro il clan Fiarè chiama in causa direttamente, o indirettamente attraverso strettissimi congiunti (poi archiviati), alcuni candidati delle coalizioni con a sindaco Elio Costa, Cesare Pasqua e Franco Bevilacqua, altre inchieste mettono in luce i legami di alcuni candidati a sostegno di Antonio Lo Schiavo. Nella lista del Pd un candidato è infatti imparentato con la “famiglia” Barba, un altro con “famiglie” coinvolte nell’operazione “Nuova Alba”, un altro con uno strettissimo congiunto sotto processo per intestazione fittizia di beni (auto e bar) frutto di narcotraffico internazionale. Nella lista “Lo Schiavo sindaco” c’è invece un candidato il cui fratello è stato riconosciuto responsabile di reati legati agli stupefacenti. Nella lista “Democratici” (Lo Schiavo) è ricandidato un consigliere il cui nome, sebbene non indagato, emerge nell’inchiesta Libra poiché <<in rapporti di cointeressenza con il sodalizio Tripodi-Mantino>>. Gli inquirenti sottolineano che lo stesso è fratello di un soggetto <<con pregiudizi per associazione mafiosa, estorsione, armi e altro>>. Nella lista “La città che vorrei” a sostegno di Elio Costa, un candidato è stato invece accusato da un pentito di aver ricevuto in altre competizioni i voti di clan reggini e vibonesi. Nella stessa lista, altro candidato emerge quindi in “Purgatorio” per legami con un soggetto <<legato da vincoli diretti alla cosca Lo Bianco, nonché a Pantaleone Mancuso cl. ’47>>. Per il Ros, l’aspirante consigliere avrebbe avuto <<piena consapevolezza delle attività illecite>> e dei legami con i clan del suo amico. Infine, nella lista “Liberali per Costa sindaco” è candidato un soggetto per il quale la Dda aveva chiesto l’arresto nell’inchiesta “Rima”. Archiviata la posizione, rileva comunque che l’aspirante consigliere è stato fermato più volte in auto con elementi noti alle forze dell’ordine. Lo stesso è inoltre cognato di quello che viene ritenuto elemento di spicco dei Fiarè, condannato a 4 anni per associazione mafiosa ed usura ed in attesa di un nuovo processo dopo un annullamento con rinvio della Cassazione. Tale cognato dell’aspirante consigliere è figlio del capo indiscusso della ‘ndrangheta di San Gregorio. 

Candidati al Comune e ... indagati

Dalla Gazzetta del Sud - Martedì 12 Maggio 2015

Nelle liste delle principali coalizioni non mancano esponenti alle prese con problemi di giustizia.
Ma tutti gli aspiranti a sindaco hanno aderito alla campagna "Viboocchiaperti".
Nei confronti di alcuni in passto sono stati emessi dal giudice competente ordini di custodia cautelare ai domiciliari.
di Giuseppe Baglivo

Non ci “hanno pensato un solo istante i candidati a sindaco, con tutte le loro liste al seguito, ad aderire nei giorni scorsi alla campagna Vibo occhi aperti” lanciata dall’associazione antimafia “Libera” in vista della presentazione delle liste ed al fine di <<porre al centro della competizione elettorale – spiegava Libera - quelle tematiche ritenute fondamentali per la legalità, la trasparenza, l’etica pubblica, la responsabilità politica, la lotta alla corruzione ed alla ‘ndrangheta>>. Il tutto, ovviamente, per <<il buon governo della città>>. Una dichiarazione “di pubblico impegno”, quindi, da parte di ogni candidato a sindaco che ha così inteso accettare integralmente le proposte di “Libera”. Fermo restando che nel nostro ordinamento, come sancito dalla Costituzione, ogni indagato è presunto innocente sino a sentenza definitiva, e fermo restando pure che le tesi degli inquirenti possono essere ribaltate dalle difese nel corso di un procedimento penale, alcune candidature pongono però indubbiamente un problema politico agli aspiranti primi cittadini, ai loro sostenitori ed a chi in questi giorni ha messo a punto le liste con i candidati al Consiglio comunale. Nelle liste dell’aspirante sindaco Elio Costa, ex magistrato e già primo cittadino dal 2002 al 2005, figurano infatti due candidati al Consiglio comunale, attualmente in stato di libertà, ma che negli scorsi anni sono finiti agli arresti domiciliari per concorso in bancarotta fraudolenta. Nella lista “Alleanza per Vibo”, espressione dell’Udc, è candidato Rosario Mirabello, 40 anni, posto ai “domiciliari” nel luglio 2013 dal gip Lucia Monaco insieme al padre, alla madre ed al fratello per concorso in bancarotta fraudolenta nell’ambito dell’operazione “Tunus” della Guardia di finanza. L’operazione ha portato al sequestro complessivo di beni del gruppo Mirabello-Naso (fallimento della Costruzioni Santa Venere srl) per circa 50 milioni di euro. Il processo che vede Rosario Mirabello imputato è tuttora in corso dinanzi al locale Tribunale collegiale ed il 25 giugno prossimo è fissata una nuova udienza per l’esame dei testi residui del pm. Fra gli imputati del processo c’è anche Pietro Naso, che con i Mirabello per gli inquirenti avrebbe costituito un unico gruppo. Pietro Naso è emerso di recente, nelle udienze pubbliche dei processi “Black money” e “Purgatorio”, per i suoi presunti rapporti con il boss Pantaleone Mancuso, alias “Vetrinetta”. Nella stessa lista a sostegno di Costa (Alleanza per Vibo) è poi candidato l’ex presidente di Confcommercio e già consigliere comunale, Giuseppe Rito, posto agli arresti domiciliari nel luglio 2012 nell’operazione “Dura lex” per la bancarotta fraudolenta della “Etty Mancini Moda”, con conseguenti presunte false comunicazioni sociali ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti che ha portato il gip a sequestrare beni per 2 milioni e 800 mila euro, cioè l’equivalente della somma che sarebbe stata distratta con un presunto giro di vendite fittizie di beni a società dello stesso Rito e del suocero. Giuseppe Rito e la moglie (Etty Mancini) hanno chiesto il processo con rito abbreviato (prossima udienza il 6 ottobre), mentre il suocero Giuseppe Mancini ed iil commercialista Mario Malfarà Sacchini hanno optato per il rito ordinario. Richiesta di rinvio a giudizio per truffa e falsità ideologica in atti pubblici, la Procura ha invece avanzato per Mario Mazzeo, già capogruppo del Pdl in Consiglio comunale e ricandidato nella lista “Liberali per Costa” (espressione di Forza Italia). Nei confronti del veterinario Mazzeo, - nell’ambito di un’inchiesta su presunte assenze dal lavoro di diversi veterinari -, il pm Cutroneo contesta  la <<corresponsione da parte dell’Asp di benefici economici a fronte di prestazioni in realtà non effettuate>>. L’udienza preliminare dinanzi al gup è fissata per l’1 luglio prossimo. Passando invece ai candidati al Consiglio comunale che sostengono l’aspirante sindaco Antonio Lo Schiavo, nella lista dei “Democratici” è candidato Antonio Gotto, 42 anni, sotto processo a Catanzaro insieme alla moglie per i reati di falso materiale e falsità ideologica. Secondo l’accusa, dietro <<imprecisate somme di denaro>>, Gotto avrebbe superato 10 esami a Giurisprudenza. Il titolo accademico di Gotto (che nel frattempo era divenuto avvocato) è stato sequestrato. Nella lista “Lo Schiavo sindaco” è invece candidata l’avvocato Sonia Lampasi, 39 anni, nei cui confronti la Procura vibonese (quale componente della commissione esaminatrice) ha chiesto il rinvio a giudizio nell’ambito dell’inchiesta sui concorsi “pilotati” al Parco regionale delle Serre. In questo caso l’udienza preliminare è stata fissata per il 30 settembre. Falso ideologico in atti pubblici e concorso in abuso d’ufficio i reati contestati.

lunedì 11 maggio 2015

Giovedì 21 maggio confronto pubblico tra i candidati a sindaco che hanno aderito alla campagna “Viboocchiaperti”

Il 21 maggio alle ore 17,30 si terrà, presso il Sistema Bibliotecario Vibonese, il confronto pubblico tra i candidati che hanno aderito alla campagna “Viboocchiaperti”: BevilacquaFrancesco, Costa Elio, D’Agostino Antonio, Lo Schiavo Antonio.

Chiunque volesse porre domande ai candidati a sindaco può farlo utilizzando lo spazio aperto appositamente creato all’interno del blog.

venerdì 8 maggio 2015

Confronto con i candidati a sindaco che hanno aderito alla campagna "Viboocchiaperti"

Come previsto nella seconda fase della campagna, il Comitato di Garanzia sta organizzando un confronto pubblico tra i candidati che hanno aderito alla campagna "Viboocchiaprti".
Al fine di garantire la massima partecipazione all'iniziativa, è stato creato, all'interno del blog, uno spazio aperto dove tutti i cittadini interessati possono porre domande agli aspiranti sindaco sui temi della legalità, trasparenza, del contrasto alla povertà, alla corruzione ed al malaffare.

mercoledì 6 maggio 2015

Comunicato stampa: Adesione candidati a sindaco alla Campagna “Viboocchiaperti”

Il Comitato di Garanzia per la Campagna “Viboocchiaperti” comunica di aver ricevuto il modulo e la documentazione relativa all’accettazione integrale delle proposte della campagna da parte dei seguenti candidati a sindaco: Antonio Lo Schiavo, Elio Costa, Antonio D’Agostino e Francesco Bevilacqua.
Con la loro adesione, i quattro aspiranti sindaco dichiarano pubblicamente di assumersi i sei impegni previsti dalla campagna, ritenuti prioritari nel contrasto alla ‘ndrangheta, alla corruzione ed al malaffare: candidature e alleanze trasparenti, pubblicazione del curriculum vitae e della propria situazione reddituale-patrimoniale-finanziaria, impegno per le vittime innocenti della ‘ndrangheta e loro familiari, contrasto al racket dell’usura e al gioco d’azzardo incontrollato, trasparenza “a costo zero”, misure di contrasto al dilagare della povertà.

Sarà cura del Comitato di Garanzia creare un’apposita area del sito http://viboocchiaperti.blogspot.it/ dove riportare le dichiarazioni di impegno dei candidati a sindaco aderenti alla campagna con la pubblicazione del curriculum vitae e della situazione reddituale-patrimoniale-finanaziaria.
La campagna di Libera per le Amministrative di Vibo Valentia  prevede, nella successiva fase fino alle elezioni, la verifica del rispetto formale e sostanziale delle dichiarazioni di impegno da parte dei candidati a sindaco, a partire dalla trasparenza delle candidature e delle alleanze presentate. Solo qualora tutti i punti della dichiarazione siano effettivamente rispettati  proseguirà ogni eventuale pubblica interlocuzione con i candidati aderenti alla campagna e l'approfondimento (comunque al di fuori di eventi pubblici in forma di comizio o assimilabili) di singole tematiche o ulteriori proposte di impegno. Il Comitato di Garanzia valuterà, inoltre, l'intervento di propri rappresentanti in occasione di pubblici confronti tra candidati concorrenti (anche non sottoscrittori della piattaforma di richieste) allo scopo di porre specifici quesiti sui temi del contrasto alle mafie e alla corruzione.
In questa sfida per la legalità ed il buon governo della nostra città, ancora una volta, si vuole sottolineare l’importanza del coinvolgimento concreto di tutti i vibonesi ad una vigilanza continua ed operosa.
La speranza del cambiamento può assumere la prospettiva della possibilità soltanto con l’impegno quotidiano e serio di tutta la cittadinanza sui temi della lotta alle mafie.

Il Comitato di Garanzia per la Campagna “Viboocchiaperti”                                                             Vibo Valentia, 05/05/15

martedì 5 maggio 2015

Candidati a sindaco che hanno aderito alla Campagna “Viboocchiaperti”

Il Comitato di Garanzia per la Campagna “Viboocchiaperti” comunica di aver ricevuto il modulo e la documentazione relativa all’accettazione integrale delle proposte della campagna da parte dei seguenti candidati a sindaco: Antonio Lo Schiavo, Elio Costa, Antonio D’Agostino e Francesco Bevilacqua.
Sarà cura del Comitato di Garanzia creare un’apposita area del blog dove riportare le dichiarazioni di impegno dei candidati a sindaco aderenti alla campagna con la pubblicazione del curriculum vitae e della situazione reddituale-patrimoniale-finanaziaria.

Nela seconda fase della campagna (dalla presentazione delle liste fino alle elezioni) il Comitato di Garanzia si prefigge l'obiettivo di verificare il rispetto formale e sostanziale delle dichiarazioni di impegno da parte dei candidati a sindaco, a partire dalla trasparenza delle candidature e delle alleanze presentate.
Solo qualora tutti i punti della dichiarazione siano effettivamente rispettati viboocchiaperti proseguirà ogni eventuale pubblica interlocuzione con i candidati aderenti alla campagna e l'approfondimento (comunque al di fuori di eventi pubblici in forma di comizio o assimilabili) di singole tematiche o ulteriori proposte di impegno.
Il comitato di garanzia valuterà, inoltre, l'intervento di propri rappresentanti in occasione di pubblici confronti tra candidati concorrenti (anche non sottoscrittori della piattaforma di richieste) allo scopo di porre specifici quesiti sui temi del contrasto alle mafie e alla corruzione.

venerdì 1 maggio 2015

FORMALIZZATA LA PRIMA ADESIONE ALLA CAMPAGNA "VIBOOCCHIAPERTI"

Riceviamo in queste ore le "dichiarazioni di pubblico impegno" di alcuni dei candidati a Sindaco.
Si informano i candidati interessati ad aderire alla campagna "Viboocchiaperti" che il comitato di garanzia considererà definitivamente conclusa la procedura di adesione solo dopo la ricezione del Curriculum Vitae e della situazione reddituale e patrimoniale dei candidati.

Ad oggi può considerarsi formalizzata unicamente l'adesione del candidato
Dr. ANTONIO LO SCHIAVO.

Si invitano gli altri eventuali interessati a provvedere al più presto a definire la propria adesione.

il comitato di garanzia "Viboocchiaperti"