domenica 24 maggio 2015

Candidato Costa oggetto di accertamenti da parte della procura di Monza

Apprendiamo dalla stampa della comunicazione del candidato Costa di essere oggetto di accertamenti da parte della procura di Monza.

Dal quotidiano on-line "21Righe" - Venerdì, 22 maggio 2015
di Giuseppe Mazzeo

Per meglio comprendere i contorni della vicenda abbiamo interpellato il diretto interessato. La situazione è stata esposta a 21Righe da Elio Costa in maniera assolutamente serena. Preliminarmente il candidato a sindaco ha precisato di «non essere destinatario di alcun provvedimento giudiziario»; ma ha spiegato di essere invece «oggetto di accertamenti da parte della Procura di Monza». Gli accertamenti sono dovuti ad alcune sue conversazioni con il titolare della suddetta società: «Questo signore - ci ha spiegato Costa -, che io non sapevo essere sottoposto a controllo, mi ha prospettato un progetto per il reinserimento lavorativo dei detenuti. In particolare, in quel frangente si occupava dei detenuti del carcere di Bollate. Devo dire che questo progetto mi aveva talmente entusiasmato che se avessi potuto lo avrei proposto anche in altri posti. E dunque, le conversazioni intercettate riportano telefonate in cui si parlava proprio dell’opportunità di estendere questo progetto a quante più persone possibile. Ne condividevo lo spirito e lo farei tuttora. Ma vorrei tranquillizzare quanti pensano che questa vicenda possa avere conseguenze: non c’è assolutamente nulla di rilevante, tant’è che sono stato io stesso a renderla pubblica questa sera ai miei candidati».
Insomma, nessun provvedimento giudiziario, ha spiegato Costa, gli è stato notificato. Permangono però degli accertamenti da parte dell’ufficio inquirente a suo carico in merito a quelle telefonate. L’ex giudice non è affatto turbato: «Sono assolutamente sereno, conscio del fatto che non c’è nulla di rilevante in tutta questa vicenda». Ma c’è da scommettere che la questione, se di giudiziario non ha quasi nulla, di politico avrà tanto...

Dall'edizione on-line del "Corriere della Calabria" - Domenica, 24 maggio 2015
red. corcal

Il reato ipotizzato sarebbe quello di corruzione in atti giudiziari, l'indagine è condotta dai pubblici ministeri della Procura di Monza al centro della stessa un imprenditore accusato di bancarotta fraudolenta le cui conversazioni telefoniche chiamano in causa Elio Costa, ex procuratore capo a Crotone e Palmi, fino al dicembre scorso sostituto procuratore generale presso la Corte d'Appello di Roma. Lasciata la magistratura per collocarsi in pensione, Elio Costa oggi è candidato per il centrodestra a sindaco di Vibo Valentia, incarico che ricoprì anche alcuni lustri addietro. Nei giorni scorsi l'inchiesta ha registrato la notifica a Elio Costa di un nuovo avviso di garanzia con la richiesta di proroga delle indagini preliminari. Dell'inchiesta di Monza assicura di non aver nulla da temere: un equivoco che si chiarirà presto. Teme però che la vicenda possa essere strumentalizzata in chiave politica.
Due gli episodi oggetto degli accertamenti giudiziari nei quali viene indagato Elio Costa che si avvale della difesa dell'avvocato Massimo Dinoia del foro di Milano (in passato è stato l'avvocato di un altro ex magistrato famoso, Antonio Di Pietro). Il primo, molto marginale, riguarda il parere favorevole espresso da Elio Costa perché venisse scarcerato ed affidato ai servizi sociali Totò Cuffaro, ancora in carcere dopo la condanna per favoreggiamento personale aggravato dall'articolo sette. La richiesta di scarcerare Cuffaro venne però respinta dal Tribunale di sorveglianza anche se va aggiunto che nel successivo appello in Cassazione, respinto anch'esso, le stesse considerazioni e lo stesso parere favorevole espresso da Elio Costa venne ribadito dal Pg presso la Suprema corte.
La vicenda di Monza, invece è legata ai rapporti intercorsi tra l'ex magistrato e l'imprenditore brianzolo Augusto Appezzato. Si ipotizza che in cambio di alcuni venefici personali Elio Costa avrebbe appoggiato iniziative dell'imprenditore che intendeva avviare rapporti di lavoro con l'amministrazione penitenziaria.
«Ho conosciuto Appezzato – conferma Elio Costa –  dove mi fu presentato da un collega del Tar. Gestiva un progetto di reinserimento lavorativo di 200 detenuti. Si tratta di un progetto legato all'informatica che stava dando ottimi frutti. Mi sarebbe piaciuto poter estendere questa esperienza ad altri istituti penitenziari e, per questo, ho accolto di buon grado la proposta di creare un contatto con il sottosegretario alla Giustizia. Cosa che poi è realmente avvenuta. Ci siamo qualche volta anche sentiti per telefono e per questo, essendo Appezzato sottoposto a delle intercettazioni, il mio nome è finito all'attenzione dei colleghi di Monza che hanno disposto degli accertamenti che mi riguardano. L'ultima volta ho sentito Appezzato a Pasqua quando, via sms, gli ho inviato gli auguri. Delle sue vicende giudiziarie non so ovviamente nulla».

In relazione alla sua adesione alla campagna "Viboocchiaperti", il candidato Elio Costa, qualora lo ritenesse necessario, a motivo di trasparenza ed ai fini di una corretta informazione, può integrare o rettificare la sua Dichiarazione di Impegno.

Il Comitato di Garanzia per la campagna "Viboocchiaperti"




Comunicato stampa: "Viboocchiaperti" su confronto tra i candidati a sindaco

Dopo aver verificato il rispetto dei punti della dichiarazione di impegno si è tenuto il confronto tra gli aspiranti sindaco aderenti alla campagna.
La pubblica dichiarazione di impegno e l’accettazione integrale delle proposte hanno rappresentato il presupposto fondamentale e necessario per intraprendere un percorso finalizzato all’individuazione di misure ulteriori e politiche ancora più avanzate di contrasto ai fenomeni mafiosi e corruttivi.
L’iniziativa ha rappresentato un importante momento di confronto sui temi relativi alla responsabilità politica e morale, all’etica pubblica, alla trasparenza e quelli sul contrasto alla ‘ndrangheta, alla corruzione ed alla lotta alla povertà. La campagna “Viboochiaperti” ed il confronto con i candidati a sindaco aderenti, hanno di fatto  contribuito a mettere al centro del dibattito elettorale quelle tematiche prioritarie alla legalità ed al buon governo della città, che altrimenti sarebbero stati affrontati in maniera superficiale con slogan da comizio elettorale. Gli impegni proposti dalla campagna e sottoscritti dai candidati rappresentano dei punti concreti che, se attuati, realmente possono segnare un cambio di passo forte e senza compromessi che tutti i vibonesi si auspicano.
 Nell’ambito del confronto, i candidati a sindaco, nel rispondere alle domande attinenti agli impegni sottoscritti, hanno avuto la possibilità di spiegare ulteriormente le ragioni della propria adesione. Alcune delle domande poste sono state scelte tra quelle inviate nell’apposita area creata all’interno del blog, garantendo, in tal modo, la massima partecipazione a tutti i cittadini interessati all’evento. Per gli elettori incuriositi ed attenti il dibattito ha rappresentato un’occasione ulteriore per valutare ancora meglio gli aspiranti candidati sindaco. Infatti, come è stato più volte ribadito il senso della campagna “Viboocchiaperti” è quello di rendere un servizio di trasparenza ed informazione al fine di sostenere un voto consapevole e libero da ogni forma di condizionamento. 
Dalle parole bisogna passare ai fatti concreti, dopo il voto del 31 maggio la campagna prevede, con l’imprescindibile e fondamentale contributo della cittadinanza,  il costante monitoraggio dell'effettiva attuazione, da parte dell'Amministrazione e del Consiglio comunale eletto, delle misure inserite nella dichiarazione di impegno. Il comitato di Garanzia per la campagna “Viboocchiaperti”, in ogni caso, attiverà tutte le iniziative necessarie a giungere a detta completa attuazione, ivi compresa la pubblica denuncia dell'inadempimento degli impegni elettorali.

Il Comitato di Garanzia per la Campagna “Viboocchiaperi”                                                         Vibo Valentia, 23/05/15