mercoledì 27 maggio 2015

Personaggi compromessi poteri forti e ras di partito premono sul voto

dalla Gazzetta del Sud – Martedì 26 Maggio 2015-05-27
di Nicola Lopreiato

L’elenco è piuttosto lungo. I candidati al prossimo consiglio comunale sono 460. Sono “distribuiti” in 15 liste a supporto di cinque candidati a sindaco. I posti da occupare nell’assemblea di palazzo “Luigi Razza” però sono solo 32. Tutti gli altri resteranno fuori e quando questa campagna elettorale sarà finita ed i megafoni si saranno spenti allora molti torneranno alle loro abitudini quotidiane: gli impiegati faranno gli impiegati, gli operai gli operai, i liberi professionisti torneranno alle loro attività, idem medici e avvocati e nullafacenti, che avevano sperato di cogliere l’occasione della vita, continueranno ad aspettare qualche altra occasione.
Molto probabilmente pochi, forse nessuno, a giudicare dal dibattito che si è sviluppato fino ad oggi nel corso di questa campagna elettorale, s’è posto più di tanto il grave momento che la città sta attraversando e che non riguarda solo le risposte che i cittadini aspettano per quanto concerne la risoluzione dei problemi, bensì anche quello che investe la questione morale.
L’elenco degli impresentabili all’interno delle formazioni civiche è piuttosto lungo e coinvolge molte delle liste in campo. Ci sono indagati, candidati sotto processo, candidati massoni e aspiranti consiglieri espressione di famiglie imparentate con esponenti della criminalità organizzata. Si aggirano per la città, ormai ridotta ad una pattumiera, personaggi che possono organizzare e condizionare il voto a loro piacimento. Si muovono poteri forti che esercitano tutto il loro potenziale per favorire compari e fedelissimi. Gongola la borghesia mafiosa, sempre invisibile, ma che si gode lo spettacolo in maniera piuttosto interessata. Dietro le quinte il traffico è piuttosto intasato: ci sono i faccendieri ed i ras dei partiti, quelli che al destino della città hanno anteposto i loro interessi e non aspettano altro che poter brindare.