martedì 26 maggio 2015

Cittadini/e responsabili e non ad intermittenza

<<In vista delle prossime elezioni amministrative che si terranno nella nostra città il 31 di maggio abbiamo deciso di scendere in campo presentando la nostra lista. Non si tratta di una lista di nomi, aspiranti consiglieri o sindaci, bensì una lista di sei punti concreti ritenuti prioritari nel contrasto alla ‘ndrangheta ed alla corruzione e nel contempo indicare una linea guida per la lotta alla povertà, terreno fertile, soprattutto nel nostro territorio, per il proliferare dei fenomeni criminali e mafiosi. Con la campagna “Vibocchiaperti” abbiamo deciso di aprire gli occhi, ed in tal senso abbiamo invitato tutti i cittadini vibonesi a farlo, per vederci chiaro ed assumerci la nostra quota di responsabilità rispetto alla gestione della cosa pubblica. Siamo convinti che parlando di legalità e trasparenza non basta esporre fuori dal palazzo comunale targhe con la scritta “Qui la ‘Ndrangheta non entra”. O durante i comizi in campagna elettorale gridare slogan “Non vogliamo i voti dai mafiosi”. Possono rappresentare delle prese di posizione forti solo se ad esse seguono fatti concreti . E per tale motivo che noi abbiamo proposto ai candidati a sindaco sei impegni concreti per il contrasto alla ‘ndrangheta e la corruzione da sottoscrivere in campagna elettorale e da realizzare da parte della nuova amministrazione. Gli impegni che abbiamo proposto sono:
1.    candidature e alleanze trasparenti;
2.    screening personale di ogni candidato, con l’invio del curriculum vitae e trasparenza della propria situazione reddituale-patrimoniale-finanziaria;
3.    promozione della memoria ed impegno per le vittime innocenti della ‘ndrangheta e i loro familiari;
4.    contrasto al racket delle estorsioni, all’usura, al gioco d’azzardo incontrollato e premialità agli imprenditori che denunciano;
5.    adozione della delibera “trasparenza a costo zero” e attuazione in ogni suo punto;
6.    attuazione di concrete misure di contrasto al dilagare della povertà.
Queste proposte sono state sottoscritte e condivise secondo i tempi e le modalità previste dalla campagna stessa dai seguenti candidati a sindaco: Bevilacqua Francesco, Costa Elio, D’Agostino Antonio, Lo Schiavo Antonio. Che ringraziamo per la sensibilità e la disponibilità dimostrata. Ma tale adesione non deve essere interpretata come un certificato di qualità, un distintivo o un’etichetta da utilizzare a secondo dei casi ma al contrario risulta essere il presupposto fondamentale e necessario per un confronto chiaro e aperto su misure ulteriori e politiche ancora più avanzate di contrasto al fenomeno criminale e corruttivo. Con la pubblica dichiarazione di impegno e l’accettazione integrale delle proposte, i candidati a sindaco hanno accettato di inserire tali impegni nel loro programma elettorale. Per tale motivo  dobbiamo sentirci tutti responsabili nel verificare e monitorare l’attuazione degli impegni assunti da parte della futura Amministrazione.
 Il termine per l’adesione alla campagna è stato quello del 2 maggio, termine ultimo per la presentazione delle liste elettorali. L’indicazione di tale termine è collegato all’impegno assunto dai candidati a sindaco di soddisfare tutti i requisiti previsti dal “Codice di Autoregolamentazione sulla formazione delle liste”, stilato dalla commissione parlamentare antimafia. Tale codice prevede l’impegno per le formazioni politiche e le liste civiche  a non inserire nelle liste candidati con condanne, o procedimenti giudiziari in corso, per mafia, corruzione e per reati  di particolare rilevanza sociale, vista la funzione pubblica da esercitare.
L’inchiesta giornalistica, pubblicata dalla Gazzetta del Sud, ha evidenziato la presenza in alcune liste di candidati indagati per reati, che seppure non direttamente collegate ad inchieste per mafia o corruzione, hanno, comunque, una loro rilevanza, anche, in vista dello svolgimento di una funzione pubblica. Un ‘indagine aperta non è una condanna, ma la nostra è un’iniziativa della società civile che, in nome della trasparenza e della responsabilità politica, promuove i più alti valori, i quali richiedono rappresentanti di sicura e specchiata moralità. Per tale motivo vogliamo un consiglio comunale ed una giunta di indubbia trasparenza impermeabile a fenomeni opachi. E pertanto chiediamo al futuro sindaco di estromettere condannati e indagati dai ruoli pubblici. Per prevenire questa possibilità, abbiamo chiesto con umiltà ed altrettanta forza un passo indietro agli indagati ed ai condannati ed un allontanamento dalle liste di quei candidati che hanno rapporti diretti o indiretti con la ‘ndrangheta ed il malaffare per evitare il pericolo di contaminazioni e collusioni con la politica e la futura amministrazione.
Siamo convinti che la vera forza delle organizzazioni mafiose sta nelle relazioni con la politica. L‘ndrangheta è forte perché ha intrecci con la politica. Alcune volte queste relazioni hanno caratteristiche penalmente rilevanti, altre volte no. Facciamo riferimento a quella cosiddetta “zona grigia” e a quei collegamenti, appunto, diretti ed indiretti che realmente possono essere determinanti per la vittoria elettorale ma che rischiano concretamente di inquinare il voto e far perdere di credibilità le istituzioni locali.
Il senso di questa campagna è quello rendere un servizio di trasparenza ed informazione al fine di sostenere un voto consapevole e libero da ogni forma di condizionamento.
Non dobbiamo essere cittadini ad intermittenza ma  dobbiamo sconfiggere una malattia mortale quella della rassegnazione e della delega avendo il coraggio di avere coraggio ed assumendoci nel concreto la nostra quota di responsabilità a partire dal voto del 31 maggio.>>